Milano Design Week 2018: “Terra” by Garance Vallée
“Terra”, installazione dell’architetto-illustratrice parigina Garance Vallée, ha trovato collocazione all’interno della meeting room nell’ambito del progetto interdisciplinare “A Familiar Place”, firmato Marina Giamboni.
Per il quarto anno consecutivo nel corso della prestigiosa Milano Design Week, le porte di Strategic Footprints si sono spalancate e hanno ospitato le figure emergenti di maggiore rilievo nel settore del design internazionale. In questo contesto, “Terra” si è trasformata in una meeting room percepita come spazio simbolico, in grado di rappresentare l’uomo e la sua esperienza della materia.
E proprio calore e matericità di palette cromatiche e materiali hanno immediatamente colpito il visitatore, che si è trovato di fronte a un’installazione in cui cemento, gesso e pigmenti naturali ricreavano in una sinergia perfetta i vari strati della Terra Madre, la cui espressione veniva poi amplificata dagli sgabelli di design Strata ed Earthy. La differenziazione etnica che da sempre caratterizza il genere umano, e qui evidenziata proprio dalla scelta degli elementi d’arredo, era naturalmente il concept irrinunciabile del progetto.
Punto focale dell’installazione è stata la natura primordiale dell’uomo, qui restituita dall’argilla naturale grezza a composizione di un’anfora simboleggiante la “maternità”, il “grembo”, la “culla” che ha dato vita all’uomo. Al contempo, intelligenti richiami al Mediterraneo e all’era greco-romana hanno dato vita al trait d’union tra significato simbolico dell’oggetto e suo ruolo concreto nella movimentazione di beni – e dunque di identità, culture, talenti – in epoca antica.
Splendida la composizione stratificata degli sgabelli di design inseriti nell’installazione, vero e proprio memento dell’eternità della Terra, a simboleggiare un passato, presente e futuro fortemente interconnessi. In perfetta contrapposizione con l’immutabilità di un pianeta ancora vivo e pulsante, dettagli espressi sulle soffici stoffe delle sedie sdraio mettevano invece in evidenza la caducità della vita ma anche il moto perpetuo che sta alla base dell’interazione tra uomo e materia.
Ogni dettaglio di “Terra” è stato curato con la massima attenzione: dai pigmenti provenienti da rocce naturali e collocati nella specchiera sino alle forme architettoniche primarie, quali archi e scale, dipinti a mano a simboleggiare le vie di fuga anche mentali dell’uomo; dal paesaggio di montagne rocciose espresso nei pattern delle sedie sino alla pavimentazione tessile realizzata ad hoc da Besana Moquette su progetto della designer.